Testimonianze
Negli anni ’50 e ’60 Porto Levante vantava una notevole popolazione, che comprendeva diversi borghi, tra i quali Santa Margherita (Vallona) e Scanno Cavallari. L’attività principale era rappresentata dalla pesca, anche se a Scanno Cavallari erano presenti famiglie che praticavano l’agricoltura e l’allevamento di bestiame.
Dall’altra parte del Po di Levante, nel Comune di Rosolina, c’era il borgo di Albarella, con la propria chiesa e canonica, recentemente sistemate dalla famiglia Visentini.
La popolazione viveva di pesca e di quello che il territorio poteva offrire; per riscaldare le case veniva raccolta la legna che il mare depositava sulla battigia durante le mareggiate.
Il parroco faceva da coordinatore scolastico e insegnante delle classi terza, quarta e quinta elementare.
A Porto Levante le abitazioni erano tutte in muratura, mancava l’acqua corrente e l’elettricità fu portata a giugno del 1969. Le dune dello Scanno Cavallari erano molto alte e vi si poteva trovare l’acqua dolce.
In seguito all’abbassamento del terreno, a causa dell’estrazione del metano, spesso la marea arrivava in paese, anche di 50 cm, dividendo il borgo e complicando gli spostamenti. Dopo l’alluvione, la popolazione è notevolmente diminuita.