La Ghiacciaia / La StoriaLa Fabbrica

Il Recupero

Recupero della ghiacciaia e sistemazione del verde

L’intervento di sistemazione è consistito nella messa in sicurezza senza alterare né modificare alcuno degli elementi strutturali della ghiacciaia. Grazie alle discrete condizioni di conservazione in cui si trovava la “Giazera” (ghiacciaia) di Porto Levante si sono attuati, sul piano strutturale, modesti interventi di ricucitura dei mattoni nel cunicolo di ingresso e lieve risarcimento murario esterno, mentre si è provveduto alla completa sostituzione del portoncino di accesso in quanto ormai degradato irrimediabilmente nelle sue parti lignee.

La resistenza al peso dei materiali gravanti sulla copertura è tutt’ora garantita dalla quasi perfetta forma emisferica della volta, la cui forma circolare scarica le spinte lungo le direttrici tangenziali alla circonferenza, con un comportamento assimilabile in pianta a quello di una serie di archi circolari disposti orizzontalmente lungo il perimetro.

La Ghiacciaia esiste come elemento imprescindibile di un contesto di sistemazione arboreo-arbustiva, in quanto è necessario un abbinamento determinante tra piante ombreggianti e la struttura. Per tale motivo è stata necessaria una ricomposizione e riqualificazione del verde dell’area, con una potatura di rinfoltimento della vegetazione ed una sistemazione generale dell’area a verde.

Sono state realizzate azioni volte alla eliminazione dei pochi esemplari (soprattutto allori) presenti sulla sommità della Ghiacciaia, che ne possono insidiare la stabilità e la struttura in mattoni. Nel contempo, si è provveduto alla sistemazione dell’area verde, organizzando una zona delle piante da opera, ovvero le piante che vengono ampiamente utilizzate per il legname da opera in valle, in laguna e sui corsi d’acquadolce.

In questo contesto la componente naturalistica è importante e legata alla scelta oculata e ragionata delle specie, soprattutto in considerazione delle prestazioni di refrigerazione che la Ghiacciaia doveva garantire. 

La comunità vegetazionale associata a questa utilizzazione doveva essere in grado di garantire una copertura densa e capace di fornire un isolamento rilevante, soprattutto nel periodo di massima insolazione.